Scatoloni

di Federica Falzone

Adagiati su righe di carta

fra abiti sgualciti,

dentro cartoni

restano abbracci, intrecci di accenti diversi,

fisionomie di case, paesaggi insoliti,

usanze che assimilo.

Nastri scuri avvolgono

lembi di vita,

scatoloni trattengono

storie tracciate, scenari interrotti.

Un saluto, una carezza, uno sguardo

lacrime, tonfi di risate, stralci di quotidiani,

diventano un passo,

un altro ancora,

verso la mia isola,

verso la mia Itaca.

Qui, i sogni sono stati vagiti,

le aspirazioni non avevano gambe.

Qui torno

con stradari nuovi sulla pelle,

solide identità di inchiostro

che tengo strette.

Le mie emozioni

sono fogli di quaderno,

diari aperti, calligrafie illeggibili.

Tornare

richiede più coraggio di partire

ma è un impulso,

un itinerario ben costruito

l’eco del profumo di limoni,

l’abbraccio delle parole

di sacri scrittori.

Maestosa Etna

al varco imponente accoglie,

richiama a sè.

E’ tempo di tornare e

tornare

è un viaggio  

nei luoghi che dentro mi abitano,

nei luoghi dentro cui mi muovo.

Immagine di copertina da pixabay – congerdesign

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